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Tag Archives: Rainer Maria Rilke

Ch’io fossi allora -o sia: tu muovi sopra

di me, infinita tenebra di luce.

E il Sublime che nello spazio appresti, io irriconoscibile

sul mio volto che veglia lo accolgo.


Notte, sapessi come io ti guardo,

come il mio essere nella rincorsa arretra

per osare slanciarsi fino a te;

e come potrò credere che bastino due cigli a contenere

questi fiumi di sguardi che s’incalzano?

Rainer Maria Rilke Poesie alla notte42

Ora andar via da questo grumo torbido

ch’è nostro e tuttavia non ci appartiene;

che come acqua in antiche fonti trema

specchiandoci e l’immagine sfigura;

da tutte queste cose che ogni volta

si riaggrappano a noi come spine-

andarsene, e l’una o l’altra cosa

che più non vedevamo tanto era

quotidiana e abituale, all’improvviso,

quasi fosse un principio, da vicino

guardarla, concilianti e dolci, in viso;

e comprendere come impersonale,

come di là da tutti era la pena

onde la nostra infanzia fino all’orlo era piena-:

Pure, andar via, mano da mano, come

riaprendo una piaga già guarita;

andarsene; ma dove? Nell’incerto,

a una calda, lontana, estranea plaga,

come una quinta dietro ad ogni gesto

indifferente: parete o giardino;

e andarsene: perchè? Per impulso o natura,

per impazienza, per attesa oscura,

per l’Incompreso e per l’Incomprensibile:

Prendere tutto questo su di sè e forse invano

lasciar cadere il nostro dalle dita

per morir soli e non saper perchè-

Questo è l’ingresso in una nuova vita?

Rainer Maria RilkeLa partenza del figliuol prodigo