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Category Archives: Saggistica

Come tutte le nature poetiche amava gli ingnoranti. Sapeva che nell’anima d’un ignorante una grande idea trova sempre il suo posto. Ma non poteva sopportare gli sciocchi, specialmente quelli che son resi tali dall’istruzione: gente che è gonfia di concetti, senza mai averne capito uno solo, caratteristica del giorno d’oggi, che Cristo sintetizza nell’esempio di colui che possiede le chiavi della conoscenza, non sa usarle e non permette a altri di usarle, sebbene quelle chiavi sian state fatte per aprire le porte del Regno di Dio. Ma guerra più dura la muoveva ai filistei. La guerra che ogni figlio della luce deve combattere. Tutti eran filistei nel tempo e nella comunità in cui viveva. Nella loro cieca incapacità d’accogliere nuove idee, nella loro ottusa rispettabilità, nella loro tediosa ortodossia, nel loro culto dei meschini successi, nel loro preoccuparsi esclusivamente del lato grossolano, materiale dell’esistenza, nella loro ridicola presunzione e vanagloria, gli ebrei di Gerusalemme al tempo di Cristo corrispondevano esattamente ai nostri filistei britannici. Cristo si beffava dei “sepolcri imbiancati” delle rispettabilità e fissò questa frase per l’eternità.Considerva cosa assolutamente spregevole i successi mondani. Non vi vedeva nulla, assolutamente. Considerava un impaccio per l’uomo la ricchezza. Non ammetteva che anche una sola vita potesse essere sacrificata per alcun sistema di pensiero o di morale. Mise bene in evidenza che la forma e le cerimonie sono fatte per l’uomo, e non l’uomo per la forma e le cerimonie. Indicò la dottrina dei sabbatari come esempio di cose da disprezzare. La fredda filantropia, le pubbliche ostentazioni di carità, l’odioso formalismo tanto caro alla mentalità delle classi medie, tutto schernì amaramente e senza pietà. Per noi, il termine ortodossia richiama semplicemente una facile e ottusa acquiescenza; ma per loro, nelle loro mani, è una tirannia terribile, paralizzante. Cristo la spazzò via. Mostrò come solo lo spirito avesse valore. Si prese l’amaro piacere di far loro notare come, pur leggendo di continuo la legge e i profeti, non avessero in realtà la più pallida idea del significato dell’una o degli altri. Mentre loro centellinavano ogni singolo giorno, ripartendolo nel giro fisso dei doveri prescritti, come si decimano la menta o la ruta, egli predicò l’enorme importanza di vivere solo per l’istante. Quelli che lui riscattò dal peccato, dovettero la loro salvezza semplicemente agli istanti di bellezza della loro esistenza.

Oscar Wilde De Profundis

Congeda amorevolmente quelli che non sono adatti, spiega loro che stanno procedendo per un’altra via, che ciò è assolutamente ammissibile e rientra nell’ordine delle cose, ma che il tuo e il loro cammino si separano.

Pensa sempre: ad una biforcazione la via non è meno tranquilla di prima e le due vie che ne risultano non sono adirate l’una contro l’altra. Piuttosto, ciascuna va nella propria direzione e nel modo che è più utile ai viaggiatori!

Stephan von Stepski-DoliwaDiscorso di Ananda a suo fratello, il re Ashok

No! La vita non mi ha deluso! Di anno in anno la trovo semmai più vera, più desiderabile e più misteriosa: -dal giorno in cui venne su di me il grande liberatore, il pensiero che la vita potesse essere un esperimento di chi è dedito alla conoscenza- e non un dovere, non una fatalità, non un inganno! E la conoscenza stessa: per altri può essere anche qualcosa di diverso, ad esempio un letto su cui riposare e la strada verso un letto, o un divertimento, o un ozio, -per me essa è sempre un mondo di pericoli e vittorie, in cui anche i sentimenti eroici hanno un posto ove danzare e abbandonarsi all’ebbrezza. “La vita è uno strumento di conoscenza”: con questo principio nel cuore si può vivere non soltanto valorosamente, ma persino allegramente, e ridere allegramente! E come si potrebbe ridere e vivere se non si sono conosciute guerra e vittoria?

F. W. Nietzsche – La gaia scienza, 324In media vita

Le donne tendono a unire sensazioni che gli uomini tengono separate. Per i maschi il sesso è sesso, anche quando non c’è un filo d’amore, di stima, di tenerezza. Un uomo può andare con una prostituta che non solo non stima, ma che addirittura non gli piace. La donna non lo farebbe. Sopratutto nelle giovani donne, la sessualità si presenta come ammirazione, spasimo, amore. Perciò, quando le piace sessualmente un ragazzo, crede di essere innamorata. Ma poichè non è vero, dopo qualche tempo si accorge che quel tale non è come lei pensava, si stanca, litigano, lo rimprovera di “non essere come lo aveva immaginato” e si “innamora” di un altro. Alla fine si lamenta di essersi sempre innamorata dell’uomo sbagliato. No, bisognerebbe dirle, in realtà non ti sei mai innamorata, era soltanto sessualità.

Francesco Alberoni Sesso e Amore